Papa Francesco ha firmato l’11 giugno 2019
il decreto che approva le virtù di santità di don Enzo
L’11 giugno 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto nel quale Don Enzo Boschetti è proclamato Venerabile in quanto ha vissuto in grado eroico le virtù fondamentali della vita cristiana. È un passo importante sulla via della beatificazione, perché la Chiesa riconosce che questo sacerdote ha camminato nella piena fedeltà al Vangelo, realizzando un’esistenza che è viva e luminosa testimonianza di Cristo. Don Enzo non ha bisogno di essere presentato: il suo ricordo è ancora molto vivo a Pavia e in tutta la diocesi, sia perché è vissuto in tempi vicini a noi (1929-1993), sia perché ha generato una realtà di vita e di servizio, la “Casa del Giovane”, che è cresciuta negli anni e rappresenta un segno davvero bello di Vangelo nella nostra terra, un ambiente costituito da varie comunità, nelle quali tanti giovani hanno ritrovato un senso e una direzione nella loro vita, ferita da diverse fragilità, nelle quali molte persone, come operatori e volontari, hanno scoperto la bellezza e la ricchezza di una proposta educativa che profuma di Vangelo. Il fatto che Don Enzo sia in cammino verso il riconoscimento pieno della sua santità da parte della Chiesa è un dono non solo per tutti i suoi “figli” della “Casa del Giovane” e per tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato, ma per tutta la Chiesa di Pavia: il percorso singolare, in certi tratti drammatico, di Don Boschetti, iniziato da giovane con la scelta radicale del Carmelo e poi sviluppato nella vocazione sacerdotale, si è svolto nel grembo della nostra Chiesa, e Don Enzo ha sempre amato la Diocesi, ha sempre cercato il rapporto con i suoi vescovi, ha vissuto anche tensioni e fatiche, non sempre è stato compreso da tutti.
Tuttavia ha voluto che la sua opera rimanesse ben radicata alla Chiesa locale, tanto da riconoscere nel vescovo il “superiore” e il padre della “Casa del Giovane”.
In questi anni ho potuto toccare con mano quanto la comunità e l’opera, nate dal carisma di Don Boschetti, vogliano vivere, in modo non formale, la loro appartenenza alla Diocesi, e una relazione cordiale e intensa con il vescovo, come pastore e guida. Il fatto che ora Don Enzo sia “venerabile” non è la semplice attribuzione di un titolo, ma è il riconoscimento dell’opera che Cristo ha potuto realizzare nella vita di questo nostro fratello, trovando in lui un cuore docile e disponibile: come sacerdote, egli si è lasciato provocare dal suo Signore attraverso l’incontro con i poveri, soprattutto con i giovani confusi, sbandati, vittime della droga o di altre dipendenze disumanizzanti, e ha desiderato offrire dei percorsi che potessero restituire la bellezza e la dignità dell’essere uomo, e avvicinare giovani esistenze all’incontro con Cristo, alla grande esperienza della preghiera, dell’ascolto della Parola, del servizio per educare a una scelta di vita giocata per il Vangelo.
La nostra gratitudine al Signore, come Chiesa di Pavia e “Casa del Giovane”
Nei prossimi mesi, avremo modo, come Chiesa di Pavia, in unione con la “Casa del Giovane”, di esprimere la nostra gratitudine al Signore, per questo nuovo passo verso la proclamazione della santità di Don Enzo: fin da ora siamo invitati a scoprire ancora di più la forza della sua testimonianza, magari visitando la “mostra permanente” realizzata nel luogo della prima cappella del Sacro Cuore, dove iniziò la sua avventura d’accoglienza e di servizio.
Possiamo anche rivolgerci al nuovo “venerabile” e chiedere la sua intercessione per ottenere dal Signore la grazia di un miracolo, attestato e' provato, che apra le porta alla successiva beatificazione: in questi anni, già molti si sono rivolti a lui, come a un amico grande, che è vicino a Dio e può intercedere per noi, e non mancano le segnalazioni di qualche guarigione straordinaria. Ricorriamo alla sua preghiera tra i santi in cielo, con fiducia e semplicità di cuore. Soprattutto chiediamo fin da ora che egli continui a benedire la sua opera, che aiuti la “Casa del Giovane” a mantenere viva la sua identità e la sua proposta di vita, e che possano sorgere nuove vocazioni di fratelli e sorelle della Fraternità, disponibili a dedicarsi pienamente a Cristo e ai poveri, secondo lo spirito e il carisma di Don Enzo.