Papa Francesco ha firmato l’11 giugno 2019
11 GIUGNO 2019: PROMULGAZIONE DEL DECRETO PER LE VIRTÙ EROICHEL’11 giugno 2019 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce che don Enzo Boschetti, sacerdote della diocesi di Pavia e fondatore della Casa del Giovane, ha esercitato tutte le virtù cristiane in grado eroico. Pertanto, accanto alla denominazione di Servo di Dio che accompagna il suo nome fin dall’inizio della Causa di Beatificazione, viene aggiunta quella di “Venerabile”. Sembrerebbe che tutto si riducesse a una questione di nomi o di titoli onorifici e dunque sorge spontanea la domanda: che cosa è cambiato nel cammino di don Enzo verso il riconoscimento pieno e ufficiale della sua santità da parte della Chiesa?
PAPIENSIS BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVI DEI ENTII BOSCHETTI«[…] La fama di santità e carità della quale godeva già in vita si rese manifesta al momento dei funerali celebrati dal Vescovo nel Duomo di Pavia assiepato da tantissime persone di ogni estrazione sociale, unite dal desiderio di salutare per l’ultima volta questo umile sacerdote che nel nascondimento e nella carità silenziosa tutto si era speso per la Chiesa, per la società e per i poveri. Il perdurare e il diffondersi di tale fama indussero a introdurre la Causa di beatificazione. Presso la Curia di Pavia fu celebrata l’Inchiesta diocesana che si svolse dal 15 febbraio 2006 al 15 febbraio 2008, la cui validità venne riconosciuta da questa Congregazione della Cause dei Santi con decreto del 7 maggio 2010. Preparata la Positio, si discusse, secondo la consueta procedura, se il Servo di Dio avesse esercitato le virtù in grado eroico. Il 18 settembre 2018 ebbe luogo con esito positivo il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 21 maggio 2019, presieduta da me, Card. Giovanni Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e annesse. […]»
IL PRIMO PASSO VERSO LA CANONIZZAZIONEPossiamo dire che la Causa ha compiuto il primo importante passo in questo cammino che ora è giunto ad una svolta fondamentale. Il Collegio dei teologi della Congregazione delle Cause dei Santi e la Congregazione ordinaria dei Cardinali e Vescovi membri della medesima Congregazione, dopo aver studiato la figura di don Enzo, i vari momenti della sua vita, il contesto storico ed ecclesiale nel quale egli è vissuto, e dopo aver vagliato le numerose testimonianze che su di lui hanno deposto quanti lo conobbero, i suoi scritti, il valore del suo esempio e la fama di santità che lo ha circondato dopo la morte, accompagnata da grazie attribuite alla sua intercessione, hanno dichiarato che questo Servo di Dio ha vissuto il Vangelo fedelmente, ogni giorno, con piena coerenza e ardente amore.
UNA VITA NON FACILEDon Enzo, nella sua vita, ha dovuto affrontare situazioni diverse e difficili, a partire dalla sua infanzia e giovinezza segnata dalle difficoltà economiche della famiglia; poi la vocazione al Carmelo mai abbandonata e che avrebbe segnato tutta la sua vita e la sua dimensione spirituale; quindi il sacerdozio e la Casa del Giovane. Una vita non esente da grandi sofferenze soprattutto interiori: la sofferenza nel dover lasciare l’Ordine carmelitano, l’impegno nello studio per diventare sacerdote affrontato in età non più giovane, le incomprensioni che segnarono gli inizi della sua opera nella fondazione della Casa del Giovane. Momenti che hanno svelato tutta l’umanità di don Enzo, la sua fragilità anche psicologica, segno che il santo si costruisce sull’uomo e che il peso dei nostri limiti non ci impedisce di raggiungere la perfezione.
IL PRIMATO DELLA VOLONTÀ DI DIO PER DON ENZODon Enzo però in ogni circostanza seppe vivere la volontà di Dio con fede e generosità. In lui risalta soprattutto la dimensione di un sacerdote che aveva realmente capito cosa volesse dire servire Cristo e la sua Chiesa nei fratelli più poveri ed emarginati, condividendo alla pari le loro fatiche e la loro piccolezza.
UN CAMMINO DI SANTITÀSanti non si nasce, lo si diventa giorno per giorno con fatica, cercando di superare i limiti della nostra natura, del nostro temperamento; la santità, infatti, non violenta mai la natura, ma fa leva sui lati positivi del temperamento umano, anche su quelli che potrebbero essere negativi, per raggiungere il bene. Così potremmo dire che si diventa santi, nonostante noi stessi e continuando a convivere con noi stessi. Basta lasciare libero spazio alla grazia, lasciarci lavorare da lei, stare in ascolto e operare di conseguenza. In questo cammino verso la santità si vivono momenti di grazia, ma anche momenti di lotta, di tensione e di sconfitta; quello che conta è andare avanti sempre, nella certezza che non si cammina da soli, ma sostenuti dalla grazia di Dio il quale non ci chiede mai alcunché che vada la di là delle nostre capacità.
Lasciamoci educare e condurre da Dio sulla strada
della santità, che è poi quella della beatitudine. ( don Enzo Boschetti )
RIPRENDERE IN MANO OGGI LA SUA VITALa vita di don Enzo è nota a noi tutti, ma la circostanza del riconoscimento di come l’abbia vissuta nel modo che la Chiesa definisce eroico, cioè con la perfetta adesione al Vangelo, dovrebbe spingerci ad andare al di là delle vicende biografiche. Dovremmo riprendere in mano lo spirito di don Enzo, leggere e meditare i suoi scritti, risentire la sua predicazione e le sue esortazioni per scoprire il suo mondo interiore e lì trovare la chiave della sua vita eroicamente vissuta. Il suo segreto sta forse nel fatto che egli non si considerò mai arrivato alla fine del traguardo, soddisfatto di quanto aveva fatto e dell’impegno profuso per gli altri. Dopo molti anni di lavoro e di impegno a favore dei fratelli, degli ultimi, don Enzo scriveva nel suo Diario: « Vorrei avere più coraggio ed essere più sereno e abbandonato alla volontà del Signore, invece più vado avanti negli anni e meno sono disponibile a fare la volontà di Dio. Sì la faccio la volontà di Dio, ma con tanta difficoltà. Mai come ora soffro per la sofferenza degli altri. Vedere una persona che soffre e non fare niente, è per me un martirio. Anche questo serve alla mia purificazione interiore ». Il Santo è l’uomo che cerca la volontà di Dio, sempre, con costanza, con immutato coraggio, con fatica, con sofferenza.
PAPA FRANCESCO E LA SANTITÀPapa Francesco nella esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”, sembra volercelo confermare. Egli scrive che la santità si costruisce giorno per giorno nelle reali situazioni della quotidianità, vivendo in pienezza le Beatitudini. Così infatti ci ricorda il Papa: « Ci mette in moto l’esempio di tanti sacerdoti, religiose, religiosi e laici che si dedicano ad annunciare e servire con grande fedeltà, molte volte rischiando la vita e certamente a prezzo della loro comodità. La loro testimonianza ci ricorda che la Chiesa non ha bisogno di tanti burocrati e funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’entusiasmo di comunicare la vera vita. I santi sorprendono, spiazzano, perché la loro vita ci chiama a uscire dalla mediocrità tranquilla e anestetizzante ».
Francesca Consolini, postulatrice della Causa di Canonizzazione
La santità è una grande avventura alla quale tutti i battezzati sono chiamati.
Ce lo ricorda anche il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium con queste parole: « Tutti i fedeli cristiani, di qualsiasi stato o ordine, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità: santità che promuove un tenore di vita più umano anche nella società terrena.» ( don Enzo Boschetti )
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